La mia passione per gli alpini mi è stata trasmessa dal nonno fin da quando ero piccolo, sarà che sono nato il giorno della festa alla Rafadora e, come racconta sempre la nonna Maria, quando il nonno ha saputo della mia nascita ha organizzato un banchetto per tutti gli alpini che rientravano a casa dopo la festa.
Mi ricordo ancora quando a 4 anni ho ricevuto il mio cappello alpino sul quale in nonno ha ricamato il 7* nel fregio.
Ma l’aneddoto che voglio ricordare è quello della sua ultima adunata. Nel 2011 per la prima volta l’adunata alpini triveneto si è svolta a Belluno, il nonno aveva ormai quasi 88 anni ma la vicinanza è stata l’occasione per far rivivere al Bepi l’atmosfera dell’adunata.
Partiti da Frassenè di buon mattino siamo arrivati a Belluno e dopo un po’ di faticosa attesa nella zona dell’ammassamento, il Bepi è riuscito a trovare posto in una delle camionette riservate ai reduci della II guerra mondiale.
Inizia la sfilata e dietro al labaro nazionale i primi a sfilare sono proprio i reduci, il nonno si è goduto tutta la sfilata passando dal ponte degli alpini e sotto casa dello zio Spiro, poi Piazza dei Martiri, per finire con lo scioglimento davanti la caserma Fantuzzi.
Durante tutto il tragitto ha chiacchierato con i compagni di “viaggio” ricordando il periodo di naja e della guerra sul fronte albanese.
Sceso dalla camionetta, con gli occhi lucidi dall’emozione per l’esperienza vissuta, si è goduto un pranzo in famiglia!!
Sono felice di aver contribuito a fargli vivere l’emozione di un’ultima sfilata!
Non sono così vecchio da ricordare la stalla con gli animali, ma ricordo benissimo cosa c’era qui una volta!!
Mi ricordo della grossa legnaia con la cuccia di Fiocco, il pollaio per le galline, le gabbie dei conigli e poi la stalla, un luogo “vietato” ai bambini dove all’interno si poteva trovare ogni tipologia di attrezzo da lavoro, il trattore, motoseghe e falciatrice, taniche, damigiane e qualsiasi oggetto, utile e non, al lavoro nell’orto, nei campi e con gli animali.
Molti di quegli attrezzi si trovano qui dentro e il ricordo di tutto il resto certamente sarà ben impresso a chi, negli anni, ha dovuto svuotare la stalla per avere poi lo splendido museo di oggi.
Molte sono state le passeggiate che io e Ivo abbiamo fatto insieme al nonno nel bosco in cerca di funghi.
Marsupio con dentro un sacchetto, un telo e qualche molletta, si saliva sulla Uno e si partiva per Domadore.
Una volta, avevamo circa 5 anni, ci siamo trovati nel bosco durante un grosso temporale, la nonna a casa era preoccupata e non c’erano i cellulari per avvisare.
Ci siamo riparati sotto un albero e dopo un paio d’ore siamo rientrati a casa, sani e salvi, con la nonna un po’ arrabbiata!!
Uno dei reperti presenti in stalla è la pelle di tasso.
Durante una passeggiata il nonno aveva trovato questo tasso e per difendersi aveva dovuto ucciderlo con il bastone.
Ha pensato poi di recuperare la pelle e, per farmi una sorpresa metterla nel letto!!
Appena infilato sotto le coperte, trovandomi un ospite tra le lenzuola, mi sono spaventato tantissimo e per parecchio tempo non ho più voluto entrare nel letto!!