Premetto che ho sempre avuto un legame profondo e particolare col Bepi Due.
Nel novembre 2011 quando sono rientrato dalla missione ISAF in Afghanistan, dove avevamo avuto 5 morti del 7° alpini ed un ferito grave, una mattina mentre ero a casa in licenza, andai su alla Costa dall’Acqua, in divisa da festa con le medaglie appuntate al taschino sinistro, per salutare il Bepi Due, il più vecchio Alpino di Frassenè e uno degli ultimi reduci della Seconda Guerra Mondiale.
Appena entrato in casa, mi aveva aperto la porta la Maria, il Bepi quando mi vide con la divisa ed il cappello e sapendo da dove tornavo mi ha abbracciato subito.
“Te la à vista burta via là, Damiano” mi disse, e alla domanda mia di fare una foto insieme mi disse: “de zerto che sì, ma prima vade a me cio el capel!”
Una volta indossato il cappello, con la fierezza stampata in volto, la Maria ci fece due foto. Foto che il Bepi ha sempre tenuto appesa in cucina, e che ogni volta che passavo su dai Due mi diceva: “varda mo là i doi reduci alpini!” Era sempre orgoglioso ogni volta che ci vedevamo e mai scordava il fatto che fossimo due Alpini del 7°.