L'alluvione
Testimonianza di Maria, trascritta da Chiara Della Lucia
Testimonianza di Maria, trascritta da Chiara Della Lucia
Io nonna Maria lascio questa testimonianza sull’alluvione del 1966 ai miei nipoti.
Dopo tanti giorni di pioggia incessante il 4 novembre del 1966 pioveva più del solito e c’era un vento che non si poteva uscire.
Il nonno era in ferie, lavorava in ospedale, malgrado il tempo pessimo andò alla messa dei caduti.
Il torrente dietro la casa aumentava e si sentivano i sassi rotolare, sembrava fossero sotto il pavimento.
Si vedevano alberi interi cadere e io avevo paura, ma le zie dicevano che non era il caso di avere paura che a quel torrente non era mai successo niente.
Degli uomini sono venuti per cercare di mettere dei pali perchè il torrente non si riversasse sul paese; ad un certo momento Mario De Marco ha masso un piede in fallo e l’acqua lo ha portato via.
Il maestro Oscar ha detto”qui la cosa si fa tragica” e tutti se ne sono andati.
Io e il nonno eravamo rimasti nella casa a rischio con 4 bambini:
Grazia 7 anni , Spiro 6 anni, Gabriele 2 anni e Gigi 8 mesi, insieme anche alle due zie e la nonna Tila .
Io ho portato Gabriele nella casa di Raffaello Gnech.
Non avendo ancora la strada si doveva aggirare la stalla (l’attuale casa del Nene)
Il nonno ha preso per mano Grazia e Spiro, ma un colpo di vento li ha spazzati via, fortunatamente facendoli finire su una rete.
Gigi l’ho messo in una coperta che nel correre mi scivolava fuori.
I bambini erano in salvo ma mi mancava il latte per Luigi che naturalmente beveva il biberon e piangeva.
Tornando verso casa mi sono riparata sulla stalla di Raffaello.
In quell’istante la nebbia si è un po’ diradata e ho visto la casa di Barba Paolo, nonno di Ruggero e Paolo, fuori c’era un armadio e ho capito che stava per venire giù, ci abitavano 5 persone.
Mi sono messa a urlare, ma la voce non mi usciva.
Arrivata a casa il nonno mi ha dato due scossoni perché non mi usciva la voce.
Quando ho raccontato l’accaduto, anche le zie e il nonno si sono decise di andare via.
In quel momento un forte boato, era la casa di Barba Paolo che andava distrutta riempiendo il torrente che si è riversato davanti alla nostra casa e proseguiva verso il paese,veniva giù di tutto tavole, mobili e alberi interi.
Noi eravamo in casa e volevamo prendere qualche cosa per andare via, ma il nonno disse di rimanere in casa a dire il rosario perché non si poteva andare da nessuna parte.
Io ero terrorizzata perché avevo i bambini dall’altra parte.
Le 5 persone (Giovannina, Ruggero e i figli Paolo, Carolina e Nino) fortunatamente si sono salvati, uscendo rifugiandosi nella casa delle Bane.
La nostra stalla invece di cadere si è contorta ed è caduta all’interno sopra le mucche.